due correnti d'acqua, divise
combattono.
Bagnano e consumano la roccia, ormai ridotta a sabbia.
Una sensazione tra le lenzuola mi risveglia, l'acqua ha eroso i miei nervi, fili ormai sottili, tesi fino alla loro massima capacità.
Sento il rumore delle stelle, provano a consolarmi, allontanarmi dall'oblio che le percorre, che tenacemente mi richiama, nel suo letto di morte, promettendomi un dolce sonno, consolatorio.
Eppure questa persuasione è un onore non meritato, devo prendere le mie tendini,
tirarle
soffrire.
Ricordare cosa sono e curarle, evitando infezioni, evitando altre stirature.
E' questa l'unica redenzione che possa permettermi