︎︎︎ corpo








Sento tremare tutto, il vetro, il bicchiere, le mie ossa. Come una tubatura rotta, che perde costantemente, impedisce il mio corretto funzionamento, provoca un disagio che invade e contamina i miei liquidi, lucidi e bianchi, di muffa, che si insinua tra le mattonelle, alternandole ora con delle sfumature colorate, inquietantemente belle.

Il sudore scende, come le pareti che sudano in questa giornata calda da fare sciogliere anche la strada, così come quel poco che ne rimane del sapone, che assume forme inquietanti, di cui mi spaventa ogni volta farne uso, quasi come fosse un'entità viva, a se stante, e che non volesse essere infastidita.

In questo asetticismo, ritrovo una figura a me sconosciuta, dalle vage forme familiari e dalle mie stesse abitudini, al di fuori della mia finestra, in mezzo al bagno, a farmi compagnia.

Un buon vecchio amico passa a trovarmi e a farmi compagnia, anche se con non curanza comuniamo solamente con sguardi, che oggi, visto i fumi tossici esalati dal calore, dall'odore, dal sudore, finiscono in una consapevolezza tale da spaventarci, facendoci correre verso un unica porta, dal colore porporeo e caldo, a darci conforto, ancora per una volta.