Il dolce sonno mi è stato interrotto, all'improvviso il mio ordine, ora instabile ha trovato il suo punto di rottura.
Non mi resta molto da vivere.
Ho avuto un presentimento nei miei ultimi sogni di una certa presenza. Sento le mie rive piene di detriti, residui, legni marci, e una presenza che avanza inesorabilmente. Un figlio di Adam, confuso e spaesato, come fosse nato per la prima volta, mi osserva, mi spia, vuole studiarni,a capire come funziono, dominarmi.
Ad ogni colpo di pietra al cavallo, creatura mia, equivale un urlo di dolore, un pentimento, uno strazio.
Mi ricordo di come sono, non ricordo nulla. Vorrei urlare, distrugge, piangere, eppure mi sembra tutto molto forzato.
Le mie vene, secche, hanno smesso di funzionare, a tal punto di bruciare, quasi come se volessero sabotarmi....cosa ho fatto di male per meritsrfmi questo?
Eppure il parassita, dopo essersi nutrito delle mie carni, mi ha innescato una contaminazione senza fine, come se ogni cellula, ogni albero, ogni animale, avessero un po' di uno e un po' dell'altro, e che in unisono, cantassero tutti insieme un canto di gloria, tremendo, rauco.Questo richiamo, come una madre al figlio, mi porta qui davanti a te, mio maledetto salvatore, portatore dell'unica vera malattia di questa parte di mondo, il tempo.
Ti vedi negli occhi e vedo inesorabilmente la sua fame, anno dopo anno, un naufragio dopo l'altro, che finalmente ha contagiato anche me, che aspettavo, desideravo, che mi ha portato a richiamarti qui, dove ogni cosa non può essere altro, una dolce danza dedicata a te, vita.